M13 – Grande ammasso in Ercole

L’ammasso globulare M13, noto anche come il Grande Ammasso di Ercole, è uno dei più spettacolari e studiati ammassi globulari del cielo settentrionale. Situato nella costellazione di Ercole, M13 è una vera e propria gemma celeste, affascinando astronomi professionisti e dilettanti da secoli.

M13 fu scoperto dall’astronomo inglese Edmond Halley nel 1714 e successivamente catalogato da Charles Messier nel 1764. Con una magnitudine apparente di circa 5,8, M13 è appena visibile ad occhio nudo sotto cieli particolarmente bui, ma diventa un obiettivo straordinario anche per piccoli telescopi e binocoli.

Situato a circa 25.000 anni luce dalla Terra, M13 ha un diametro di circa 145 anni luce, contenendo centinaia di migliaia di stelle. La sua posizione nel cielo lo rende osservabile nelle sere estive dall’emisfero settentrionale.

M13 è un ammasso globulare, una delle numerose sfere dense di stelle antiche che orbitano intorno al centro della nostra galassia, la Via Lattea. Gli ammassi globulari, a differenza degli ammassi aperti, contengono stelle molto vecchie, spesso con età che risalgono a più di 10 miliardi di anni. Le stelle di M13 sono principalmente di popolazione II, caratterizzate da una bassa metallicità, cioè una scarsità di elementi più pesanti dell’elio.

Il centro dell’ammasso è estremamente denso, con stelle così vicine tra loro che le interazioni gravitazionali sono frequenti. La densità stellare diminuisce man mano che ci si allontana dal centro, ma anche nelle regioni periferiche l’ammasso rimane visivamente impressionante.

M13 è stato e continua ad essere oggetto di numerosi studi astronomici. La sua grande popolazione stellare e la varietà di tipi di stelle presenti lo rendono un laboratorio naturale per lo studio dell’evoluzione stellare e della dinamica degli ammassi globulari. In particolare, gli astronomi sono interessati alla distribuzione delle stelle di diverse età e masse all’interno dell’ammasso, nonché alle interazioni gravitazionali tra le stelle.

Un aspetto interessante di M13 è la presenza di diverse stelle variabili, tra cui variabili RR Lyrae, che sono usate come candele standard per misurare le distanze nell’universo. Inoltre, M13 è noto per avere diverse stelle blu straggler, che sembrano essere più giovani rispetto alle altre stelle dell’ammasso, un fenomeno che continua a intrigare gli astronomi.

Per gli astronomi dilettanti, M13 rappresenta uno degli oggetti celesti più gratificanti da osservare. Anche con un binocolo, M13 appare come una macchia sfocata, ma un telescopio di modesta apertura (6-8 pollici) può iniziare a risolvere alcune delle sue stelle più luminose, specialmente nei bordi dell’ammasso. Con telescopi più grandi, è possibile vedere il nucleo denso di stelle e distinguere molte delle singole stelle che lo compongono.

Le migliori condizioni per osservare M13 sono durante le notti serene e senza luna, lontano dalle luci cittadine (pare proprio il mio caso….). La costellazione di Ercole è alta nel cielo durante i mesi estivi, rendendo questo periodo dell’anno ideale per l’osservazione.

M13 ha anche un posto nella cultura popolare dell’astronomia. Nel 1974, l’Osservatorio di Arecibo inviò un messaggio radio verso M13, contenente informazioni sulla Terra e sull’umanità, come parte di un esperimento per comunicare con eventuali forme di vita extraterrestri. Sebbene il messaggio impiegherà circa 25.000 anni per arrivare a destinazione, questo gesto simbolico sottolinea l’importanza di M13 nel nostro tentativo di esplorare e comprendere l’universo.

L’ammasso globulare M13, con la sua maestosa concentrazione di stelle antiche, continua a ispirare astronomi e appassionati del cielo. La sua bellezza visiva e l’importanza scientifica lo rendono un obiettivo prezioso sia per l’osservazione che per la ricerca. Esplorare M13 è come guardare indietro nel tempo, verso l’epoca in cui le prime stelle e galassie stavano prendendo forma, offrendoci uno scorcio delle meraviglie del nostro universo.

Dati di ripresa

  • 68×60″ Optolong L-QEF
  • Telescopio: RC8″ 1200mm
  • Camera: ASI294mc -10°C
  • Montatura: EQ6-r
  • Luogo di ripresa: Treviso

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